L’orologio ticchetta, il calcio ha ripreso già col fax simile del campionato, Coppa Italia, non c’è tempo per fare o disfare, il 24 s’avvicina e la domanda che tutti ci facciamo è; la Lazio è pronta?
Siamo sulle spine, la lotta allo Scudetto sarà convulsa con un solo punto a fare da spartiacque tra primo e secondo posto, con la terza a poche lunghezze.
Questa ripresa è rischiosa, non nascondiamoci dietro un dito, dopo mesi di stop, con temperature alte, i calciatori saranno chiamati ad un test difficile.
Lo ha dimostrato la Juve: la pausa non ha fatto bene.
Al contrario però, la Lazio ha forti motivazioni, c’ha pensato il sor Claudione a dare la spinta con il premio Scudetto.
Che ricominciare sarebbe stata una trappola, lo sapevamo già dal principio.
Spadafora il giocoliere ne aveva dette tante, faceva un passo, tornava indietro, ripresa sì, ripresa no…. Solo Lotito vedeva la luce in fondo al tunnel.
Una domanda però rimane lecita: i biancocelesti sono pronti davvero?
La mente libera dalle Coppe ci era stata utile nella prima versione del campionato, quella pre- coronavirus, adesso le Coppe infrasettimanali che andavano ad infastidire le altre, non ci sono più e sarà un immenso tour de force infrasettimanale.
Ogni 3 giorni.
Nello storico di Formello, spicca più volte la fatica a sopportare ritmi asfissianti, da una parte ciò mi preoccupa, dall’altra mi dico che non avevamo certo il Tricolore come obbiettivo e allora farsi sopraffare era più facile.
Sarà il cruccio di tutti, senza tifosi e col caldo, si butterà in campo di tutto, si spremeranno i titolari e poi col contagocce si darà spazio alle p***e caute, ovvero quelli scarsi ma non troppo.
TUTTI BENE, MA PURE BENISSIMO?
Intanto Inzaghi perde Senad Lulic, Leiva ci prova perché un ginocchio non può fermare super super Lucas, qualche assenza già in conto di Luiz Felipe, ma in generale la difesa è abituata a rotate con il solo Acerbi sicuro.
Tranquilli, in panchina gravitano Bastos, Vavro, il titolare aggiunto Patric e mi auguro di vedere sul rettangolo verde anche Armini, l’ex capitano della Primavera.
Parolo e Cataldi scaldano i motori e c’è André Anderson che non si sa bene che mestiere faccia o che ruolo giochi, al momento non sta nemmeno troppo al top.
Necessità farà virtù.
È il reparto che tentenna di più? 
Sugli esterni Lulic assente è un grattacapo non da poco.
Il ballottaggio Jony/Marusic è apertissimo, era in vantaggio il montenegrino ma, qualche noia muscolare, potrebbe dirottare il mister sullo spagnolo anche se … Venti di Primavera spirano in quel di Formello.
Falbo che la Lazio è pronta a blindare con tanto di firma nero su bianco.
Lukaku darà un segnale di vita?
Chi vive di speranza muore disperato.
In attacco Caicedo, Immobile e Correa, al momento non tremano e non ci fanno tremare, ma se volete un brivido freddo, ve lo servo subito; verrà arruolato anche Raul Moro. 
Se ne parla bene, in Primavera ha regalato qualche gioia, ma sarà pronto per i "grandi"?
Ai posteri l’ardua sentenza, anche su Bobby Adekanye.  Tra nuovi proclamati Keita, noi aspettiamo.
ERAVAMO ARRIVATI AD UN PUNTO, ORA A CHE PUNTO SIAMO?
La situazione non è tragica, assolutamente, togliete il "dramma " dall’equazione e lo dice una vera "Drama Queen".
Attacco e difesa tirano avanti tranquilli, bisogna tenere sotto una teca il centrocampo, non c’è Lulic, ma dopo tutta questa infinita pausa, non possiamo lamentarci.
Milinkovic aveva rimediato un colpo in allenamento, succede, ma certo non deve succedere a lui. Il ragazzone però è di tech, un po’ come Leiva.
Non potevamo pretendere di ritrovare le cose come le avevamo lasciate prima che il coronavirus ci separasse.
Non siamo però soli, tutti stanno nella stessa situazione e nessuno è avvantaggiato. Nemmeno l’Atalanta.
La Lazio stava e continuerà a costruire un miracolo sportivo, siamo tutti con lei e ce ne frega poco di capire sulla carta se la rosa sia o no all’altezza.
I più ricchi vincono solo, i valori e chi c’ha gli attributi vince sempre.
Parola di una "Drama Queen".
Lo Scudetto non è un tabù e "comunque vada panta rei"… Fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata.

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